sabato 3 maggio 2008

Qui la rabbia si fa musica

Fenomeni di costume
Un pezzo rap per Japigia
qui la rabbia si fa musica

Geryl è un musicista di soli 18 anni che ha messo in versi il disagio dei tanti giovani che vivono in periferia.
Una fotografia impietosa del quartiere dormitorio a sud della città che, tra mille problemi, cerca di voltare pagina ed andare avanti.


"Non si scappa" non è un inno, ma un lucido atto d'accusa verso le difficoltà della nuova generazione in fuga

di Marco Montrone (Quotidiano Il Bari del 3.5.2008)

«Japigia, si resta ancora qua fra sti’ palazzi grigi…
c’è chi viene e va, ma non si scappa
».
Non era mai avvenuto che qualcuno dedicasse versi a un quartiere di Bari. Lo ha fatto Geryl, rapper appena 22enne, che nella sua canzone “Non si scappa” parla di uno dei rioni più grandi e popolosi di Bari: Japigia.

Il pezzo però non può certo definirsi un “inno”, ma una lucida testimonianza delle difficoltà che si incontrano a vivere in periferia. Incontriamo Gerardo-Geryl assieme a suo fratello maggiore Giulio, autore del video di “Non si scappa” nel piccolo parco di via Caldarola, una delle poche opere pubbliche sorte da queste parti. «Per capire il degrado di Japigia - dice Geryl - basta osservare questo giardino, a qualche anno dalla sua nascita è già stato abbandonato a se stesso». Geryl è molto critico nei confronti dei suo quartiere.
«Qui regna la trascuratezza - afferma - non ci sono spazi pensati per i residenti, non c’è verde, non ci sono negozi e punti d’incontro». In effetti il rione, sorto nei primi anni ’70, è progredito molto poco, ed è stato adibito ormai a semplice “dormitorio” per gli oltre 35mila suoi residenti. Japigia è poi noto per essere uno degli avamposti della criminalità organizzata cittadina. «Di giorno - sottolinea Giulio - il quartiere è “quasi” vivibile, ma la sera scatta il coprifuoco». La canzone (musicata dal dj Notrooth) parla delle difficoltà di farsi strada nella vita vivendo in quartieri come questo, descrive di ragazzi che cercano di uscire da “ste’ mura che incastrano”.
Tra i problemi, i “pregiudizi” degli “altri” baresi («quelli della Bari bene» dice Geryl): “i pagliacci che parlano solo se conviene”. «Ma le paure vanno affrontate - afferma Geryl - per questo ho intitolato questo pezzo “Non si scappa”: non bisogna fuggire dalle proprie origini, per quanto piene di ostacoli». Nonostante la sua età Geryl, che è iscritto al quinto anno dell’istituto tecnico industriale “Marconi”, parla già come un adulto e tutte le sue canzoni testimoniano una notevole maturità. I suoi pezzi sono inseriti nel cd “Il gioco del silenzio”, che il rapper ha autoprodotto e distribuito finora gratuitamente. «Tutto il disco - dice Geryl - rappresenta una protesta contro l’omertà».

Nonostante questo - sottolinea Giulio, che fa un po’ da promoter per il fratello - i produttori e gli organizzatori di eventi preferiscono un hip-hop più superficiale, che parla di sesso e di violenza. I contenuti interessano a pochi».
Altro tratto distintivo di Geryl è il suo marcato orgoglio barese. La sua “divisa” da concerto include anche una maglia con su scritto «I’ so’ d’ Baar» e a febbraio il rapper ha scritto la sigla di “Compriamola”, la nota iniziativa tesa all’acquisto del Bari calcio da parte dei cittadini. Insomma, un'attività a tutto tondo, legata alla città, che punta alla sensibilizzazione ed anche all'impegno verso il capoluogo. «Purtroppo - dice ancora Geryl - a pochi fanno gola canzoni che parlano di Bari. Le persone che contattiamo per cercare di promuovere il disco ci chiedono canzoni che non facciano riferimento alle nostre origini».

Geryl e Giulio
Il rapper Geryl al secolo Gerardo, con suo fratello
Giulio autore del video della canzone "Non si scappa"