martedì 4 dicembre 2007

Una strana credenza....

Salve a tutti cari lettori, da un po' di anni a questa parte con la diffusione dell' informatica e del computer si sono diffuse anche persone che sfruttano questi miracoli della scienza per compiere violazioni della legge e a volte gravissimi reati. Tra la gente "comune" a costoro viene attribuito il nome di "Hackers".
Ma in realtà non è così: gli hackers non sono i cattivi e/o criminali anzi, loro sono i "buoni" ovvero esperti informatici che testano l' efficienza di un programma, un sito, ecc… provando a sfruttare le sue falle per violarlo e una volta fatto comunicano ai creatori dell'oggetto da loro esaminato i buchi da "rattoppare" per far si che la violazione non avvenga da parte dei veri criminali, che sono i CRACKER.
In ambito informatico il termine inglese cracker indica colui che entra abusivamente in sistemi altrui e li manipola allo scopo di danneggiarli (cracking), lasciare un segno del proprio passaggio, utilizzarli come teste di ponte per altri attacchi oppure per sfruttare la loro capacità di calcolo o l'ampiezza di banda di rete.

Ma perché lo fanno? Su Wikipedia si fa questa ipotesi:
I cracker possono essere spinti da varie motivazioni, dal guadagno economico (tipicamente coinvolti in operazioni di spionaggio industriale o in frodi) all'approvazione all'interno di un gruppo di cracker (come tipicamente avviene agli script kiddie, che praticano le operazioni di cui sopra senza una piena consapevolezza né delle tecniche né delle conseguenze), a differenza, come già detto, degli hacker, che lo fanno per migliorare il prodotto.

Detto ciò concludo questo mio (spero utile) articolo con una semplice frase: HACKER= BUONO ; CRAKER= CATTIVO, mi raccomando non dimenticatelo mai! ;)

A presto!

DOMENICO VIRGILIO